Scritto da Gennaro Rotondo • dic 2019
In questo numero speciale della Rivista sono raccolti gli atti del Seminario di studio che si è svolto il 28 novembre 2019 presso il Dipartimento di Scienze politiche Jean Monnet dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Gli scritti qui presenti comprendono relazioni e interventi al Seminario – rivisti dagli Autori e con l’aggiunta di note a piè di pagina – oltre ad alcuni contributi selezionati tramite una call for paper collegata all’iniziativa (l’aggiornamento degli scritti risale ai mesi di marzo-aprile 2020).
Inizialmente concepito per gli studenti dei corsi di Diritto dei mercati finanziari e di Diritto commerciale del citato Dipartimento di Scienze politiche, il seminario è poi divenuto l’occasione per discutere e riflettere su alcune delle “tendenze” regolamentari che caratterizzano oggi i mercati finanziari, soprattutto con riferimento ai processi di innovazione tecnologica, ciò grazie alla proficua partecipazione di docenti, rappresentanti di istituzioni e giovani studiosi, il tutto in chiave costantemente interdisciplinare.
I mercati finanziari, come è noto, sono caratterizzati da una produzione normativa stratificata e “alluvionale” che vede, soprattutto a seguito della crisi del 2008, l’interazione di fonti di vario livello – nazionali e sovranazionali, primarie e secondarie, di soft law – in un contesto non privo di sovrapposizioni, ridondanze e criticità applicative.
A questa situazione, di per sé di complesso inquadramento sistemico, si è aggiunto il processo di rapida e ineludibile innovazione tecnologica che pone continue e ulteriori sollecitazioni a regolatori, esperti e studiosi dei mercati finanziari.
Come si è visto in numerose occasioni, questi ultimi per ragioni diverse e disparate (che non possono essere analizzate in questa sede) risentono spesso di eventi esogeni, che innescano fasi di recessione dell’economia reale, specie quando tali eventi siano particolarmente “traumatici” (si pensi, tra gli altri, agli effetti sui mercati degli attentati terroristici) ovvero prolungati nel tempo (le conseguenze della crisi del 2008, ad esempio).
Pertanto, senza alcuna pretesa di esaustività rispetto a determinati ambiti tematici, sono raccolti in questa sede i lavori di esperti e studiosi di diversa provenienza ed estrazione al fine di fornire un contributo (interdisciplinare) al dibattito su alcuni filoni concernenti i mercati finanziari, nella loro accezione più ampia.
La prima relazione è quella di Anna Maria Agresti sul framework regolamentare europeo in tema di intermediazione finanziaria non bancaria, nella quale si analizza il perseguimento degli obiettivi di vigilanza alla luce delle norme introdotte con l’Unione bancaria.
Segue l’intervento di Olivier Butzbach che tratta, da un punto di vista economico, della (travagliata) relazione tra regolamentazione e innovazione finanziaria, soprattutto in punto di conseguenze per la definizione del concetto di banca e, conseguentemente, del perimetro regolativo in cui confluirebbero gli enti finanziari non-bancari. Ancora, di seguito c’è il contributo del sottoscritto che si occupa di delineare il quadro regolamentare delle banche cooperative nel sistema italiano in relazione alle finalità mutualistiche di tali categorie di banche e all’impatto delle riforme settoriali.
In una “ideale” seconda parte di questa raccolta, troviamo alcuni scritti sul tema dell’innovazione tecnologica che, partendo dalle pressanti esigenze di inquadramento delle singole fattispecie, propongono interessanti spunti di riflessione. Tali sono i contributi di: Luigi Scipione, che si occupa della possibilità di individuare nuovi paradigmi regolamentari e di vigilanza necessari per inquadrare normativamente il fenomeno del FinTech; Carla Pernice, che illustra le caratteristiche strutturali della distributed ledger technology, della blockchain e degli smart contracts, prendendo in considerazione i più recenti interventi normativi aventi ad oggetto queste tecnologie; Emanuele Coraggio, il cui saggio mira ad inquadrare sul piano giuridico il fenomeno delle valute virtuali, sulla base degli ancora esigui riferimenti normativi e tenendo conto, in particolare, dall’incidenza in argomento del recepimento nell’ordinamento italiano della quinta Direttiva UE antiriciclaggio.
Vi sono, infine, ulteriori contributi su tematiche rilevanti, anche da un punto di vista sistemico, in quanto attinenti ad esigenze regolamentari emerse soprattutto in seguito della crisi del 2008. In tale ottica si collocano gli scritti di: Marco Lucania che delinea il percorso evolutivo del Meccanismo europeo di stabilità, analizzando le criticità della proposta di revisione di recente formalizzata a livello europeo; e Mario Rafaniello in cui si affronta – anche in chiave socio-politologica – il fondamentale tema dell’educazione finanziaria, con particolare riferimento delle principali iniziative italiane in materia.
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